Verybello: con l’Expo e con il digitale non si può improvvisare
In questi giorni sulla storia di #verybello si è scritto di tutto, davvero.
Su tutti, il post che trovo meglio riassuma la situazione è di Riccardo Luna.
Ma tanti ce ne sono.
Non mi ha dato fastidio il sito, nemmeno il progetto complessivo o il nome (un po’ trash, ma colpisce di certo!). Ma è la sensazione di una improvvisazione di fondo, di un progetto a dir poco fondamentale, a livello di immagine, non solo per il Paese (naturalmente, per altro in momento e tema di Expo!), ma anche per l’agenzia che ci ha/sta lavorando. Un lavoro del genere, un committente del genere, sono un valore eccezionale a livello di visibilità, un potenziale volano per qualsiasi agenzia web. Ma qui ci vedo una improvvisazione tale, che (visto che per altro l’agenzia è di amici di cari amici) non posso credere che il tutto non sia dovuto a scelte errate dall’alto. E questo è drammatico, oggi.
Come puoi presentare un sito/iniziativa simile con cartina dell’Italia mozzata e solo in italiano? Almeno partiamo dal solo inglese e mettiamo la Sicilia, su! (la sera del lancio la cartina è stata cambiata, e con essa anche l’arrivo dell’inglese, prima o poi…)
Ad ogni modo, dall’esperienza di Verybello a questo punto due cose sono certe:
1) l’agenzia che ci lavora ha a disposizione una tale quantità di consigli, spunti di riflessione e potenziali collaboratori in rete che pare quasi che questa fosse la loro strategia, sin dall’inizio (anzi, dite che questo era lo scopo, e sarete i miei MITI). Con una buona operazione di analisi qualitativa dei commenti in rete, viene fuori un redesign del sito (e della strategia complessiva) che spacca!
2) memori dell’esperienza di #verybello.it e dell’agenzia che ci ha lavorato, occorre sempre pensare a come ci si presenta online, al nostro “personal branding” in rete: essere una agenzia nel mondo digital/social e avere una pagina facebook con 56 like e un profilo twitter con 3 tweet e 30 follower, è come essere un fotografo con un book con le foto del matrimonio dello zio. Chiudeteli se non li usate!!!