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#UnaMacchinaPerRudy: vittoria per Rudy Bandiera e Smart!

case history rudy bandiera macchina andrealombardi.com

Mettiamola così, in estrema sintesi: questo post è indirettamente uno spot per Smart. Sì, proprio così: questo pezzo come tanti altri online, in questo momento.  Ma è anche un enorme spot per i “poteri” che i social media hanno, ormai. Soprattutto per i cosiddetti influencer. Mettiamola anche così: questo post è uno spot per Rudy Bandiera. Che ha creato una vera e propria case history, e ci ha pure rimediato una macchina aggratis!

I FATTI

Rudy Bandiera è un blogger/influencer della rete, esperto di web marketing e social media, uno dei più visibili in Italia. In parole semplici, una persona “che conta”, che quando scrive qualcosa riceve tanti like, tanti commenti, fonte di insegnamento per molti… Qualche giorno fa, in un incidente automobilistico, ha perso l’auto: distrutta da un tir, la riparazione va oltre il valore dell’auto. Risultato: Rudy è a piedi (o alla meglio in scooter). Chiede allora appello, quasi per gioco, alla rete. Chiede ai brand di avere un’auto, qualcuno addirittura lo aiuta diffondendo un apposito hashtag #unamacchinaperrudy. Di fronte al suo ultimatum… qualcuno si è fatto vivo. Ecco qui:

case history rudy bandiera smart andrealombardi.com

 

Smart ha contattato Rudy Bandiera prima con questo post su Twitter, poi personalmente via telefono, consegnando un’auto per un anno. Senza nessuna richiesta, in cambio.

CHI HA VINTO; IN QUESTA STORIA?

Decisamente entrambi: Rudy, e Smart.
Rudy ha ovviamente risolto il problema auto, per lo meno per un anno. Ma soprattutto vede crescere in modo esponenziale la sua notorietà, la sua awareness, anche perché occorre sottolineare che Rudy stesso è un media, un canale di comunicazione 2.0 (o 3.0, come lui direbbe), e con questa storia ne nasce la prima case history in Italia, nel suo genere… Tanto di cappello!

Smart, ovviamente, con una spesa relativa (noleggio gratuito di un anno) ne ricava ampia visibilità a livello di buzz, sentiment positivo, branding, ecc… Una operazione per altro che pone il marchio vicino al mondo di blogger, influencer, mondo dei social media. Perché è da considerare che il tutto è avvenuto nell’arco di 4-5 giorni, dunque se è vero che tutti (o quasi) i grandi brand sono ormai in ascolto della rete… passare all’azione non è ancora così frequente… e Smart lo ha fatto.

Di certo, ad ogni modo, è l’ulteriore conferma che il web è fonte di opportunità, che la comunicazione sta cambiando sempre più… e non di poco. E chi come me si occupa di consulenza in ambito di ricerca qualitativa, non può non essere attento osservatore di simili fenomeni 🙂

Ad ogni modo, se in giro vedrete una Smart simile… è lui 😉

#unamacchinaperrudy andrealombardi.com

La rivoluzione dei social media – Social media marketing revolution

Immagine anteprima YouTube

Molti i motivi per cui questo video ben illustra come mai i social media hanno ormai attuato una vera e propria rivoluzione nel modo di comunicare, pensare, consumare:
– innanzitutto, i social media non hanno a che fare con le tecnologie, ma… con la realtà
– riguardano relazioni vere con persone vere
– ciò avrà sempre più rilievo, per via dei nativi digitali e dell’incremento della popolazione digitally connected
– ciò che si fa sui social media impatta sempre più su ciò che si fa al di fuori dei social media e della rete
– non esiste ormai solo Google, ma Facebook e YouTube stanno diventando centrali anche grazie all’utilizzo del mobile e della geolocalizzazione
– per i nativi digitali, la casella di posta elettronica suona ormai come qualcosa di vecchio
– il video sta divenendo sempre più il canale privilegiato per fruire dei contenuti (info-tainment), e YouTube è oggi il secondo motore di ricerca più usato, dopo Google

Ed ecco allora perché le ricerche qualitative non possono prescindere dai social media:
– in primis, perché i social media non sono circoscritti alla dimensione tecnologica, ma sono (una parte sempre più grande della) realtà
le aziende, i brand e i prodotti non devono chiedersi se essere presenti, ma come essere presenti nel modo migliore (dove migliore significa in linea con le attese del target, in linea con i valori del brand, coerenti con la specificità del mezzo)
– il word of mouth assume sempre più significato tra i consumatori/creatori dei contenuti (grazie agli user generated contents) ed è compito di noi qualitativi analizzare il word of mouse
– il ROI è oggi sostituito dal ROA (return on attention), e i social media permettono di fare branding come nessun altro canale/strumento

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This video points out how social media have made such a revolution about the way we think, we act as customers, we relate to each other:
– first, they are not about technology, but they are about reality, real life
– thanks to social media we interact with real people: it’s not just a virtual relationship
– it’s going to be much more relevant, thanks to digital natives
– what people make on social media is strictly connected with what they make off-line
– younger people consider the e-mail accounts as something “old/passed”
– video-streaming is becoming the preferred way to live the web experience, and that’s why YouTube is now the second search engine (after Google)

Thus, qualitative research have to consider the impact of social media inside their methodologies and approach:
– social media are real life, real customers act
– brands, products and companies are “forced” be on the social media, and they have to consider which is the best way they have to interact with people according to their core values and objectives
– word of mouth is becoming really relevant, so as qualitative researchers we have to explore the word of mouse
– the ROI has been substituted by the ROA (return on attention): social media are a really good way to make branding

Matteo Renzi “miglior politico su Twitter” – Matteo Renzi “best Twitter politician”


Matteo Renzi è stato da pochi giorni premiato come miglior politico su Twitter. Il premio è stato conferito alla Blogfest #MIA2012. Naturalmente, i suoi ringraziamenti arrivano dai social media. Non voglio qui entrare nel merito di discussioni di carattere politico. Tutt’altro. Renzi dimostra già da anni -anche e soprattutto nel suo essere sindaco- di saper usare la rete e i social media in modo intelligente, onesto, e -perché no- furbo nel senso buono del termine. I suoi innumerevoli profili Facebook, Twitter, Flickr, ma anche blog personali vengono costantemente aggiornati, per altro contengono molte informazioni anche nuove per quanto riguarda la politica (es: il finanziamento pubblico per i giri in camper). Un personaggio che è spesso “attaccato” al proprio iPhone (per questo anche preso in giro, da alcuni) ma che di certo in molti casi ha avuto il merito di replicare on-line (via Twitter) in merito a discorsi non finiti, nei talk-show, causa “adesso ho la pubblicità, ma torniamo tra poco” (e poi si cambia argomento).

Un personaggio, Renzi, che per altro non teme i giudizi critici, numerosi, presenti sui suoi profili, sia Facebook, che blog. Insomma, al di là di ogni giudizio politico/di schieramento, ben venga sapere in tempo reale dove è e cosa fa il proprio sindaco, e, perché no, il nostro futuro premier (chiunque sia). Anche se abbiamo come il sospetto che pochi altri politici siano in grado di capire e usare in modo intelligente i social media. E nel vissuto dei giovani, che vivono come Renzi la “normalità” dei social media, questo può giocare un ruolo importante in vista di primarie e politiche.
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Matteo Renzi (currently Mayor of Florence, but looking for a more important role as a politician) has recently been rewarder by the title of “best politician using Twitter” at the italian Blogfest. Such a confirmation that Renzi is one of the best social media users among the italian politicians: he regularly updates his Facebook, Twitter, Flickr profiles as well as his various blogs. And he also informs people about what he is doing, and where he is. That’s a real innovation, in Italy, especially for young people, those who currently are really disgusted by politics.

Apple e il problema Maps – Apple and the Maps problem

Ed eccoci qui… solo pochi giorni fa scrivevo di come la nuova versione di Maps potesse rivelarsi un nel rischio non solo per la user experience degli utenti Apple (ormai abituati alla mappe di Google) ma soprattutto per l’immagine del brand Apple.
Ed ora ecco le scuse ufficiali di TIm Cook… chissà se Steve Jobs sarebbe mai arrivato a ciò? Ad ogni modo, come documenta il tam tam su blog e Twitter, l’immagine di Apple rischia davvero di incrinarsi, nonostante le buone vendite di iPhone5 (ad oggi, appena uscito anche in Italia). E in effetti, dai colloqui/dalle interviste del recente periodo, sembra che il dominio assoluto di iPhone e Apple non sia più così saldo….
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Here we go, with this letter from Tim Cook. As I have said just a few days ago, Apple image and perception also depends on Maps user experience: people are used to Google Maps, and many iPhone users are having bad results, getting lost 🙁
Apple brand image is starting to change… let’s see what’s gonna happen in the next future…

iPhone5, iOS6 a l’immagine di Apple – iPhone5, iOS6 and Apple brand image

Da ieri è disponibile l’aggiornamento al nuovo sistema operativo Apple, iOS6, e da pochi giorni è stato presentato il nuovo iPhone “allungato”. Si sente parlare di tanti temi, tante funzioni, ma un aspetto ci pare fondamentale. Ebbene sì, dopo anni di abitudine, buona soddisfazione e soprattutto allineamento con gli altri device (computer e tablet), Apple ha (tatticamente, nella lotta vs. Android e Samsung) eliminato le mappe di Google e inserito delle proprie mappe. Ok, posto che le reazioni non sono state positivissime (v. questo articolo), un aspetto mi pare davvero chiave: su ciò si gioca buona parte del ritorno di immagine del brand, che già ha accusato qualche colpo, di recente. E guarda caso, nessuna app ufficiale di Google Maps è disponibile per iPhone!
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New iOS6 operative system is here, a few days after the new longer iPhone has been presented. People talk about the iPhone and operative system new features and characteristics, but I think that something has to be much more underlined. After many years people use Google Maps on their iPhone, something has changed, people now have brand new maps, and reactions are already not so satisfied (look here). But this is the key aspect: Apple brand image now also depends on how these maps are. Apple has to be careful: both Google (Android) and Samsung are looking at it (no iPhone Google maps official App available!)

l’hashtag#, questo sconosciuto – the unknown hashtag#

Più faccio ricerche su internet, più mi accorgo con chiarezza di quelle che sono le tendenze, le mode, il sentiment circa i social network, le app, e il 2.0. Ebbene sì, se Facebook ormai è una realtà consolidata, Twitter è sulla bocca di tutti, se ne parla e se ne sente parlare… poi chiedi: “ma tu lo usi?” e la tipica risposta è “no, poco… lo uso per informarmi”. Insomma… due conclusioni: Twitter è ancora un mistero (molti non sanno cosa sia questo simbolino #) ma soprattutto… Twitter è vissuto come “il canale ufficiale per le dichiarazioni dei VIPs!”

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The more I make research about internet, the more I easily understand what’s the sentiment about social networks, apps, 2.0. Well… Facebook in Italy is a reality, but recently Twitter is becoming more popular. People talk about Twitter, but then when you ask: “do you use it?” the typical answer is: “not really… I just use it to get updated”. To sum up: Twitter still is something mysterious (the majority of people do not know what this stands for #) and furthermore… Twitter is seen as “the official VIPs channel”