#UnaMacchinaPerRudy: vittoria per Rudy Bandiera e Smart!
Mettiamola così, in estrema sintesi: questo post è indirettamente uno spot per Smart. Sì, proprio così: questo pezzo come tanti altri online, in questo momento. Ma è anche un enorme spot per i “poteri” che i social media hanno, ormai. Soprattutto per i cosiddetti influencer. Mettiamola anche così: questo post è uno spot per Rudy Bandiera. Che ha creato una vera e propria case history, e ci ha pure rimediato una macchina aggratis!
I FATTI
Rudy Bandiera è un blogger/influencer della rete, esperto di web marketing e social media, uno dei più visibili in Italia. In parole semplici, una persona “che conta”, che quando scrive qualcosa riceve tanti like, tanti commenti, fonte di insegnamento per molti… Qualche giorno fa, in un incidente automobilistico, ha perso l’auto: distrutta da un tir, la riparazione va oltre il valore dell’auto. Risultato: Rudy è a piedi (o alla meglio in scooter). Chiede allora appello, quasi per gioco, alla rete. Chiede ai brand di avere un’auto, qualcuno addirittura lo aiuta diffondendo un apposito hashtag #unamacchinaperrudy. Di fronte al suo ultimatum… qualcuno si è fatto vivo. Ecco qui:
Smart ha contattato Rudy Bandiera prima con questo post su Twitter, poi personalmente via telefono, consegnando un’auto per un anno. Senza nessuna richiesta, in cambio.
CHI HA VINTO; IN QUESTA STORIA?
Decisamente entrambi: Rudy, e Smart.
Rudy ha ovviamente risolto il problema auto, per lo meno per un anno. Ma soprattutto vede crescere in modo esponenziale la sua notorietà, la sua awareness, anche perché occorre sottolineare che Rudy stesso è un media, un canale di comunicazione 2.0 (o 3.0, come lui direbbe), e con questa storia ne nasce la prima case history in Italia, nel suo genere… Tanto di cappello!
Smart, ovviamente, con una spesa relativa (noleggio gratuito di un anno) ne ricava ampia visibilità a livello di buzz, sentiment positivo, branding, ecc… Una operazione per altro che pone il marchio vicino al mondo di blogger, influencer, mondo dei social media. Perché è da considerare che il tutto è avvenuto nell’arco di 4-5 giorni, dunque se è vero che tutti (o quasi) i grandi brand sono ormai in ascolto della rete… passare all’azione non è ancora così frequente… e Smart lo ha fatto.
Di certo, ad ogni modo, è l’ulteriore conferma che il web è fonte di opportunità, che la comunicazione sta cambiando sempre più… e non di poco. E chi come me si occupa di consulenza in ambito di ricerca qualitativa, non può non essere attento osservatore di simili fenomeni 🙂
Ad ogni modo, se in giro vedrete una Smart simile… è lui 😉