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Perché Google Plus diventerà rilevante (anche) per le ricerche qualitative

perché G+ diventerà fondamentale per chi fa ricerca qualitativa

E’ vero, da tutte le ricerche condotte abitualmente presso target non evoluti ma anche presso target avanzati (utilizzatori di tecnologie/smartphone) l’unico social network davvero conosciuto e utilizzato, in Italia, è Facebook.
Ma ciò non deve trarre in inganno. Si parla molto di Twitter, di recente, grazie anche alle incursioni dei politici che lo hanno definitivamente “scoperto” anche se viene usato più per ritorni mediatici (in TV) che non seguendone la sua vera anima, e dunque senza ottenerne reali benefici.
Ma c’è un terzo social che ad oggi appare davvero poco conosciuto a parte recenti iniziative di hangout con personaggi dello spettacolo/sport o con la recente campagna YouTube/La7/G+.
Ma c’è una questione che deve far riflettere noi qualitativi, e in genere chi si occupa del mondo di ricerca. Di recente il web sta diventando sempre di più un canale prezioso per acquisire una parte di conoscenza dei target e delle abitudini di consumo/dell’analisi degli stili di vita. Tra le competenze del ricercatore qualitativo si aggiunge la netnografiadi cui mi occupo sempre più– e di conseguenza… quali sono i social che meglio permettono di ottenere preziosi risultati, in proposito?
In questo momento Twitter, in futuro -c’è da scommetterci- Google Plus.
Dalla immagine allegata al post è facile intuirne il motivo, senza dimenticare che la ricerca on-line (Google e g+ inclusi, ovviamente!) è sempre più social-oriented.

La rivoluzione dei social media – Social media marketing revolution

Immagine anteprima YouTube

Molti i motivi per cui questo video ben illustra come mai i social media hanno ormai attuato una vera e propria rivoluzione nel modo di comunicare, pensare, consumare:
– innanzitutto, i social media non hanno a che fare con le tecnologie, ma… con la realtà
– riguardano relazioni vere con persone vere
– ciò avrà sempre più rilievo, per via dei nativi digitali e dell’incremento della popolazione digitally connected
– ciò che si fa sui social media impatta sempre più su ciò che si fa al di fuori dei social media e della rete
– non esiste ormai solo Google, ma Facebook e YouTube stanno diventando centrali anche grazie all’utilizzo del mobile e della geolocalizzazione
– per i nativi digitali, la casella di posta elettronica suona ormai come qualcosa di vecchio
– il video sta divenendo sempre più il canale privilegiato per fruire dei contenuti (info-tainment), e YouTube è oggi il secondo motore di ricerca più usato, dopo Google

Ed ecco allora perché le ricerche qualitative non possono prescindere dai social media:
– in primis, perché i social media non sono circoscritti alla dimensione tecnologica, ma sono (una parte sempre più grande della) realtà
le aziende, i brand e i prodotti non devono chiedersi se essere presenti, ma come essere presenti nel modo migliore (dove migliore significa in linea con le attese del target, in linea con i valori del brand, coerenti con la specificità del mezzo)
– il word of mouth assume sempre più significato tra i consumatori/creatori dei contenuti (grazie agli user generated contents) ed è compito di noi qualitativi analizzare il word of mouse
– il ROI è oggi sostituito dal ROA (return on attention), e i social media permettono di fare branding come nessun altro canale/strumento

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This video points out how social media have made such a revolution about the way we think, we act as customers, we relate to each other:
– first, they are not about technology, but they are about reality, real life
– thanks to social media we interact with real people: it’s not just a virtual relationship
– it’s going to be much more relevant, thanks to digital natives
– what people make on social media is strictly connected with what they make off-line
– younger people consider the e-mail accounts as something “old/passed”
– video-streaming is becoming the preferred way to live the web experience, and that’s why YouTube is now the second search engine (after Google)

Thus, qualitative research have to consider the impact of social media inside their methodologies and approach:
– social media are real life, real customers act
– brands, products and companies are “forced” be on the social media, and they have to consider which is the best way they have to interact with people according to their core values and objectives
– word of mouth is becoming really relevant, so as qualitative researchers we have to explore the word of mouse
– the ROI has been substituted by the ROA (return on attention): social media are a really good way to make branding

A lezione di viral video con Alex Orlowski

Nei giorni scorsi ho preso parte al workshop in Viral Video presso il CPM, gestito da Alex Orlowski. Ne avevo sentito parlare da alcuni blog e via twitter, ma devo ammettere che ciò che mi ha fatto iscrivere è quando ho scoperto che Alex ha girato il video di “Cupe Vampe” dei C.S.I. – uno dei miei gruppi preferiti di sempre, colonna sonora dei miei studi universitari bolognesi 🙂
Il workshop è andato oltre le mie aspettative: Alex è un fiume in piena e dispensa molta pratica e poca teoria, seguendo un percorso lineare ma saltando anche dove lo portano le (tante) domande. Tantissimi i video mostrati, ma molti anche i preziosi consigli (pratici) relativi a software, trucchi, accorgimenti… insomma, una full immersion in tutto quel che è virale da cui si esce con la chiara sensazione di sapere cosa approfondire… ma anche con quei 7-8 consigli strategici fondamentali che hanno risolto dei “dubbi amletici” che avevo prima di varcare la soglia del CPM.
Last but not least: Orlowski in certi momenti ci ha fatto anche morire dal ridere, e di musica ne capisce (dispensa di tanto in tanto chicche su Die Antwoord e Joy Division!)

Matteo Renzi “miglior politico su Twitter” – Matteo Renzi “best Twitter politician”


Matteo Renzi è stato da pochi giorni premiato come miglior politico su Twitter. Il premio è stato conferito alla Blogfest #MIA2012. Naturalmente, i suoi ringraziamenti arrivano dai social media. Non voglio qui entrare nel merito di discussioni di carattere politico. Tutt’altro. Renzi dimostra già da anni -anche e soprattutto nel suo essere sindaco- di saper usare la rete e i social media in modo intelligente, onesto, e -perché no- furbo nel senso buono del termine. I suoi innumerevoli profili Facebook, Twitter, Flickr, ma anche blog personali vengono costantemente aggiornati, per altro contengono molte informazioni anche nuove per quanto riguarda la politica (es: il finanziamento pubblico per i giri in camper). Un personaggio che è spesso “attaccato” al proprio iPhone (per questo anche preso in giro, da alcuni) ma che di certo in molti casi ha avuto il merito di replicare on-line (via Twitter) in merito a discorsi non finiti, nei talk-show, causa “adesso ho la pubblicità, ma torniamo tra poco” (e poi si cambia argomento).

Un personaggio, Renzi, che per altro non teme i giudizi critici, numerosi, presenti sui suoi profili, sia Facebook, che blog. Insomma, al di là di ogni giudizio politico/di schieramento, ben venga sapere in tempo reale dove è e cosa fa il proprio sindaco, e, perché no, il nostro futuro premier (chiunque sia). Anche se abbiamo come il sospetto che pochi altri politici siano in grado di capire e usare in modo intelligente i social media. E nel vissuto dei giovani, che vivono come Renzi la “normalità” dei social media, questo può giocare un ruolo importante in vista di primarie e politiche.
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Matteo Renzi (currently Mayor of Florence, but looking for a more important role as a politician) has recently been rewarder by the title of “best politician using Twitter” at the italian Blogfest. Such a confirmation that Renzi is one of the best social media users among the italian politicians: he regularly updates his Facebook, Twitter, Flickr profiles as well as his various blogs. And he also informs people about what he is doing, and where he is. That’s a real innovation, in Italy, especially for young people, those who currently are really disgusted by politics.

Apple e il problema Maps – Apple and the Maps problem

Ed eccoci qui… solo pochi giorni fa scrivevo di come la nuova versione di Maps potesse rivelarsi un nel rischio non solo per la user experience degli utenti Apple (ormai abituati alla mappe di Google) ma soprattutto per l’immagine del brand Apple.
Ed ora ecco le scuse ufficiali di TIm Cook… chissà se Steve Jobs sarebbe mai arrivato a ciò? Ad ogni modo, come documenta il tam tam su blog e Twitter, l’immagine di Apple rischia davvero di incrinarsi, nonostante le buone vendite di iPhone5 (ad oggi, appena uscito anche in Italia). E in effetti, dai colloqui/dalle interviste del recente periodo, sembra che il dominio assoluto di iPhone e Apple non sia più così saldo….
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Here we go, with this letter from Tim Cook. As I have said just a few days ago, Apple image and perception also depends on Maps user experience: people are used to Google Maps, and many iPhone users are having bad results, getting lost 🙁
Apple brand image is starting to change… let’s see what’s gonna happen in the next future…

l’hashtag#, questo sconosciuto – the unknown hashtag#

Più faccio ricerche su internet, più mi accorgo con chiarezza di quelle che sono le tendenze, le mode, il sentiment circa i social network, le app, e il 2.0. Ebbene sì, se Facebook ormai è una realtà consolidata, Twitter è sulla bocca di tutti, se ne parla e se ne sente parlare… poi chiedi: “ma tu lo usi?” e la tipica risposta è “no, poco… lo uso per informarmi”. Insomma… due conclusioni: Twitter è ancora un mistero (molti non sanno cosa sia questo simbolino #) ma soprattutto… Twitter è vissuto come “il canale ufficiale per le dichiarazioni dei VIPs!”

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The more I make research about internet, the more I easily understand what’s the sentiment about social networks, apps, 2.0. Well… Facebook in Italy is a reality, but recently Twitter is becoming more popular. People talk about Twitter, but then when you ask: “do you use it?” the typical answer is: “not really… I just use it to get updated”. To sum up: Twitter still is something mysterious (the majority of people do not know what this stands for #) and furthermore… Twitter is seen as “the official VIPs channel”

Vorrei un iPhone della Samsung! – I’d like to have a Samsung iPhone!

Ultimamente, lavoro sempre più con la telefonia mobile. Molte le ricerche inerenti il mercato di internet mobile, i social media e il mondo delle app. Ne sento di tutti i colori (ad esempio pare che Android sia una marca di telefoni!) ma questa batte tutti: una signora convinta nel chiedere, in negozio, un iPhone della Samsung… Mi sarebbe piaciuto vedere la faccia del venditore 😉

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During the last months, I have worked for many mobile phone projects, managing many different researches about internet mobile, social media and app stores. And all kinds of things go on around there (i.e. it seems that Android is a phone brand!). But this is the best one: a woman inside a commercial center who asked for a Samsung iPhone… Well… I can imagine the shop assistant’ s reaction 😉

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