Facebook (e non solo): dura vita per chi vuole rimanere “anonimo”

cosa succede con l'acquisizione di whatsapp da parte di facebook, all'atto pratico...

Nel corso degli ultimi anni, molti dei miei amici nonché contatti Facebook hanno cambiato nome: con aggiunte o lievi modifiche al vero nome o cognome, con improbabili abbreviazioni di vario tipo (molto di moda per le donne il nome “La”, con il cognome che diventa in realtà il nome proprio, magari anch’esso “camuffato”), ma parrebbe trendy anche una quasi completa americanizzazione del cognome… In tutto ciò, l’obiettivo è sempre lo stesso: divenire meno facilmente raggiungibili o riconoscibili da chi ci sta cercando.

Sì, perché la madre di tutti i social starebbe cominciando a stancare i più, che vivrebbero la propria privacy come compromessa (sì vabbè però allora che ti iscrivi a fare al Feisbucche?). Ma tant’è.

In questi giorni, invece, qualcosa di grosso starebbe accadendo, e forse molti di noi ancora non se ne rendono conto. Io me ne sono accorto indirettamente. Prendiamo un gruppetto di amici, tra una chiacchiera e un’altra: Alice (libera professionista nel campo della salute mentale) mi fa notare come negli ultimi giorni Facebook le starebbe consigliando una serie di “persone che potresti conoscere” che –guarda caso– sono proprio dei suoi ex pazienti (molti dei quali che naturalmente non sente/non vede da tempo, con cui mai ha avuto a che fare nella vita extralavorativa, in nessun modo, neppure avendone mai visionato i profili di alcun social). All’interno delle prime 20 “persone che potrebbe conoscere”, i suoi pazienti sono almeno 15. Quasi inquietante. Lei si rivolge a me (quasi come se io fossi corresponsabile!) chiedendo illuminazioni al riguardo.

E quindi?

Subito mi viene in mente che negli ultimi tempi tanto si è parlato dell’acquisto di WhatsApp da parte di Facebook: una di quelle notizie che colpiscono più per la somma per cui la piattaforma di “SMS gratuiti” è stata pagata, che per altro (anzi, molti di noi se ne sono meravigliati, chiedendosi il perché di una simile operazione…)

Beh… forse da questi giorni saremo in molti ad accorgercene… Accade semplicemente che di colpo siamo tutti rintracciabili -sui profili Facebook- da coloro che abbiamo nelle nostre rubriche telefoniche (che dialogano con WhatsApp e dunque con Facebook). Clienti, vicini di casa, pazienti, amanti, cugini reietti, coinquilini degli anni ottanta, donne delle pulizie, datori di lavoro, ginecologi e dentisti, insomma… tutti ma proprio tutti i contatti che “dormono” nella nostra rubrica di WhatsApp (non importa averci chattato) si presentano come “persone che potresti conoscere” su Feisbuc. E -toh che caso- potresti conoscerli davvero. E anche loro ti conoscono, ti riconoscono, e magari ti contattano. Prevedo grandi casini… alla faccia del nick inventato e “garante della privacy”!

Insomma… andando oltre, dal “mostro” Facebook + WhatsApp si acquisiranno sempre più dati di rilievo, grazie a…
sinergia tra le due applicazioni
geo-localizzazione
analisi dei contenuti dei messaggi/post e adv mirati (già… da un recente scambio con Fabio Lalli, mi pare che anche questa sia una delle direzioni…)
reciprocità, like e condivisioni

Chiamatevi pure “La Fulvia” (ogni riferimento a persone conosciute è puramente casuale!) ma per voi, o Feisbucchiani, non c’è più scampo!