“Fai di te stesso un brand” di Riccardo Scandellari – istruzioni per essere consulenti nell’era moderna

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Nel mio settore, come in molti altri, si pone l’eterno dilemma “meglio interni o consulenti?”. Una vera risposta non c’è: dipende dal proprio modo di essere, dalla circostanze del mercato, dalle opportunità che si creano. Ma una cosa è certa: sia per gli interni che (soprattutto!) per i consulenti, la reputazione online è un aspetto fondamentale, al giorno d’oggi. Significa per i primi maggiori opportunità di carriera, per i secondi maggiori opportunità di lavoro. Ed è questo il primo vero grande insegnamento di Riccardo Scandellari, nel suo recente Fai di te stesso un brand: essere tutti quanti il marchio di noi stessi significa fare il massimo per ottenere visibilità e risultare interessanti agli occhi dei nostri potenziali clienti, consapevoli del fatto che ormai la reputazione è anche (se non soprattutto!) online.

Sebbene parli in buona parte di strumenti social, trucchi di SEO, pratiche di web marketing che a chi è a digiuno di tali ambiti possono risultare certo non facili, il libro mette in luce in modo estremamente chiaro come in realtà la visibilità online vada di pari passo con quella offline, perché il networking e le relazioni che si instaurano online sono fatte di persone vere, che vivono anche in quella che molti ritengono la realtà vera, quell’offline che oggi è sempre più immerso nel web, anche se non sempre ce ne rendiamo conto.

Il libro adotta un linguaggio molto chiaro e diretto, con esempi pratici e contributi di vari influencer del web, in linea con l’approccio overall teso a dare la parola a chi sui singoli ambiti (spesso micro specializzazioni) più ne sa. Ammetto che all’inizio lo ho un po’ snobbato (secondo la sensazione che “tanto più o meno sono cose che so”), poi in una libreria di Gubbio, in una recente vacanza, mi ci sono imbattuto, e lo ho “provato”. Effettivamente, sebbene fossi padrone di diversi aspetti trattati, venire a conoscenza di un punto di vista di rilievo come quello di skande è sempre interessante. Alla fine i suoi “trucchi” e consigli sono di buon senso, in parte semplici e scontati: ma è per questo che assumono un valore ancora maggiore, perché ci si rende conto che online quel che conta è mostrarsi per come si è, per quel che si è in grado di fare, in modo genuino, onesto, trasparente. Ovvero, nello stesso modo in cui si è offline.

E poi il libro mi ha dato quella carica che fino ad ora ho fatto fatica a trovare. Riccardo parla di un post al giorno, cosa che per me non è sostenibile, ammetto i miei limiti. Ma anche in considerazione del settore in cui opero, credo che comincerò con un paio di post a settimana, che comunque non sono poco, visto il “piattume” che riguarda le ricerche qualitative a livello di blog/novità. Però il libro mi ha convinto: scrivere del proprio lavoro/ambito fa di certo bene, e cercherò di farlo sempre più. Anche perché, nel mio piccolo, anche solo scrivendo poco, di contatti e proposte di lavoro dal web/da LinkedIn fino ad ora ne sono arrivate 🙂

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